Il Palazzo
La Storia

Costruito a partire dal 1563 inglobando il palazzo Baglioni dei primi del ‘500, il Palazzo della Corgna “simile a reggia” era nato come villa di delizie e di svaghi della famiglia della Corgna, ma le successive vicende storiche, che portarono al distacco dal feudo di Castel della Pieve, l’odierna Città della Pieve, lo trasformarono nel palazzo di residenza della famiglia nella capitale del marchesato. Ancora incerta è la paternità del progetto, dibattuta tra G. Alessi e Vignola.
L’edificio del Palazzo della Corgna si sviluppa su una pianta a L rovesciata e comprende due ali: quella a Sud destinata ad abitazione dei marchesi Ascanio, poi Diomede, Ascanio II e Fulvio Alessandro, quella ad Ovest a residenza saltuaria del cardinale Fulvio. Nei quattro piani che lo compongono trovavano alloggiamento al piano terra le cantine, nel seminterrato la cucina e i magazzini alimentari, ai due livelli superiori sale di rappresentanza e camere da letto.
Il percorso museale del Palazzo della Corgna si articola al livello del primo piano ove si trovano otto sale affrescate. Realizzate tra il 1574 ed il 1590 da una équipe di pittori guidata da Niccolò Circignani detto il Pomarancio, le scene raffigurano le gesta di Ascanio e vari temi mitologici e storici.
La scelta di tali soggetti fu sicuramente influenzata dalla cerchia di letterati che gravitava intorno alla famiglia della Corgna. Si ricorda in particolare Cesare Caporali, poeta di corte, che descrisse e lodò le bellezze del palazzo circondato da magnifici giardini nel suo poema “Gli orti di Mecenate”.
Il Percorso Museale
Sala di Paride
Il percorso museale del Palazzo della Corgna inizia dalla sala d’ingresso, detta “Sala di Paride”. Al centro della volta, opera del Pomarancio, è dipinto il Giudizio di Paride mentre negli ottagoni laterali sono raffigurati Ercole che uccide l’Idra, Diana e Endimione, Perseo e Andromeda, Piramo e Tisbe. Gli affreschi celebrano il matrimonio tra Diomede della Corgna, nipote e figlio adottivo di Ascanio, con Porzia Colonna. I quattro stemmi agli angoli risaltano la parentela coi Colonna: a sinistra lo stemma del cardinale Fulvio della Corgna, fratello di Ascanio, inquartato con quello dei Ciocchi del Monte, casato di papa Giulio III e di Giacoma, madre di Ascanio e Fulvio, e lo stemma di Diomede della Corgna. A destra il palazzo riporta lo stemma corgnesco partito con lo stemma Colonna ad indicare il prestigioso matrimonio, e lo stemma del cardinale Marcantonio Colonna
Sala delle gesta di Ascanio

La “Sala delle gesta di Ascanio” celebra il fondatore della dinastia le cui vicende politiche e militari sono rappresentate lungo le pareti in sedici finti arazzi. Tra le scene più significative di questa sala del Palazzo della Corgna ricordiamo l’assedio di Genova ove Ascanio, giovane soldato, si distinse particolarmente per il coraggio mostrato; il duello con Giovanni Taddei svoltosi a Pitigliano, rimasto nella storia per la celebre “stoccata” inflitta al rivale; l’incontro con il re di Spagna Filippo II e la battaglia di Lepanto, l’ultima grande impresa di Ascanio. Il palazzo riporta sulla volta il momento in cui Ascanio riceve da Giulio III il bastone di “Custode della Chiesa”. La decorazione del pavimento, con gli stemmi della Corgna e Colonna, celebra il prestigioso matrimonio tra Diomede e Porzia.
Sala di Fetonte

La “Sala di Fetonte” di Palazzo della Corgna è così chiamata per la rappresentazione sulla volta del mito di Fetonte, figlio di Apollo, che alla guida del carro del Sole causò disastri e rovine e fulminato da Giove precipitò nel fiume Eridano, l’odierno fiume Po. Ai lati le figure dell’ Alba, del Mezzogiorno, del Tramonto e della Notte, mentre negli ovali agli angoli, figurano la Primavera, l’Estate, l’Autunno e l’Inverno. Le immagini dipinte ammoniscono il marchese Diomede, nella sua camera da letto, a non intraprendere imprese al di sopra delle sue possibilità e ad attenersi ai ritmi naturali della vita.
Sala dell’Eneide

La “Sala dell’Eneide” è decorata da scene che, seguendo fedelmente il testo dell’Eneide di Virgilio, illustrano il mito di Enea, l’eroe leggendario che, fuggendo da Troia distrutta dai Greci, approdò nel Lazio ove i suoi discendenti fonderanno la città di Roma. Oltre a ciò viene celebrata anche l’opera di Diomede nella sua azione di governo del marchesato, cui alludono le figure di Ercole, Cerere, Vulcano e della Venere Terrestre. Autore degli affreschi è Niccolò Circignani con due interventi di G.A.Pandolfi, a testimonianza dell’importanza che rivestiva il Palazzo della Corgna
Sala degli Dei

La “Sala degli dei” è sovrastata dalla figura di Giove, che presiede dal lucernaio, attorno al quale sono le divinità dell’Olimpo e i dodici segni zodiacali. Alcune figure furono restaurate negli anni ’30 da P. Cellini.
Sala della battaglia del Trasimeno

La “Sala della battaglia del Trasimeno”, camera di Ascanio II, situata sempre all’interno del Palazzo della Corgna è caratterizzata dalla scena della battaglia del Trasimeno dipinta nel riquadro centrale. Attorno ad essa quattro episodi di guerra: l’esercito in marcia, lo sbarco della flotta, una scena di battaglia e la clemenza del generale. Il celebre scontro tra le truppe di Annibale e l’esercito romano guidato dal console Gaio Flaminio, ebbe luogo nei pressi dell’attuale Tuoro sul Trasimeno, nel 217 a.C.. Colto di sorpresa l’esercito romano fu travolto e nello scontro persero la vita circa 15.000 soldati.
Sala di Plutone e Proserpina

La “Sala di Plutone e Proserpina”, camera di Laura della Corgna, sorella di Ascanio, è decorata dalle scene relative al mito di Proserpina: il rapimento da parte di Plutone, re degli Inferi; Cerere cerca la figlia; la ninfa Ciane riferisce a Cerere del rapimento; Cerere scende agli Inferi da Plutone; Giove stabilisce che Proserpina trascorra sei mesi l’anno nell’Ade e sei mesi sulla Terra .Nella figura di Cerere, dea della fertilità, si celebra Laura che , avendo partorito Diomede, figlio adottivo di Ascanio, ha permesso la continuità dinastica della famiglia.
Sala di Cesare

La “Sala di Cesare” di Palazzo della Corgna è così detta per la rappresentazione della vita di Cesare che decora, seguendo il testo di Svetonio, lo studio di Diomede. Le raffigurazioni, opera di S. Savini tra il 1589 e il 1590, illustrano la vita di Cesare, la sua audacia e le sue qualità di grande condottiero. Tra gli avvenimenti più importanti ricordiamo le guerre contro i Galli, i Germani e i Britanni, il passaggio del Rubicone e la battaglia di Farsalo, che segnò l’inizio del suo potere a Roma. Nell’episodio del rifiuto della corona di re, emergono le sue qualità diplomatiche , mentre l’uccisione di Cesare conclude il ciclo di affreschi. Sulla volta, sorretto da due putti alati, è lo stemma della Corgna mentre sulla parete orientale una porta permette l’accesso al camminamento coperto che unisce il palazzo alla fortezza medievale.
Sala del Mondo alla Rovescia - Sala delle Arti - Sala della Metamorfosi
